L'indice Euribor è il tasso di riferimento al quale un vasto gruppo di istituti bancari europei esegue operazioni interbancarie a breve termine. Le banche che prendono in prestito danaro da altre banche saranno a loro volta in grado di impiegare questo danaro in funzione dell'erogazione di prestiti a terzi. Sotto questo aspetto, l'indice Euribor rappresenta quindi il "prezzo di mercato" che le banche corrispondono per i prestiti a breve termine.
Molti istituti di credito erogano prestiti in danaro sotto forma di mutui ipotecari. In molti paesi europei una delle modalità di mutuo ipotecario più contratte è quella contraddistinta dal tasso variabile. In alcuni luoghi, questa forma di mutuo è addirittura la più comune. Nel caso di un mutuo ipotecario a tasso variabile, il parametro del tasso d'interesse da pagare segue spesso i movimenti degli indici Euribor. Quando l'indice Euribor subisce un rialzo, anche il tasso d'interesse praticato sarà incrementato di conseguenza e viceversa. Molti istituti o intermediari finanziari applicano persino un rapporto diretto tra i due fattori. Quando si opta per un mutuo ipotecario a tasso variabile, viene in tal caso pattuito già in fase preliminare il pagamento del tasso d'interesse Euribor (spesso costituito dall'indice Euribor a 1 o 3 mesi) accompagnato da un valore addizionale fisso, per esempio "Euribor + 1%".
Nei paesi non appartenenti all'area dell'euro come gli Stati Uniti e Gran Bretagna, il tasso di interesse LIBOR viene utilizzato come tasso d’interesse di base.
Al momento di accendere un mutuo si deve decidere per quanto tempo fissare il tasso d'interesse. Nella maggior parte dei paesi si può scegliere fra tasso variabile e tasso fisso. Capire se il mutuo a tasso variabile faccia per noi dipende da molti fattori. Il fattore principale è se si possono e vogliono apportare grosse modifiche alle rate del mutuo da pagare. Come si può vedere sulla pagina dei grafici Euribor di questo sito, sono infatti possibili grandi fluttuazioni. Se le fluttuazioni nei tassi non ci piacciono, allora un mutuo a tasso variabile non fa per noi.
In passato, chi si atteneva coerentemente al tasso variabile, si trovava a pagare di meno rispetto a chi sceglieva il mutuo a tasso fisso. Che però rimanga tutto così dipende da diversi fattori, tra cui l'inflazione attuale. Dato che negli ultimi anni la differenza fra tasso variabile e tasso fisso è stata molto piccola, al momento molti scelgono (giustamente) il tasso d'interesse fisso per un lungo periodo.